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giovedì 6 novembre 2014

POMERIGGIO SPECIALE A PALAZZO LEONI MONTANARI.

" In arte, soltanto l'ottimo è buono abbastanza"

J.W.Goethe



" IL COLORE COME FORMA PLASTICA "- Percorso attraverso una forma di astrazione.


Questo il titolo della mostra ospitata a Palazzo Leoni Montanari a Vicenza. Palazzo di grande pregio, riccamente decorato, che già da solo, merita di essere visitato.


"La mostra riunisce una trentina di opere alla luce di un percorso critico originale, concentrato sull'importanza del colore quale matrice espressiva e quale mezzo compositivo nella ricerca artistica non figurativa della seconda metà del Novecento.



Si può riconoscere originariamente nell'esperienza futurista, e specificatamente nelle ricerche di Giacomo Balla, un interesse per il colore come "forma plastica", in quanto sostanza luminosa e possibile nucleo originario di motivi spaziali, anche tridimensionali, che rasenta l'astrazione"




Premettendo che non sono un critico d'arte, debbo però dire che la mostra mi è piaciuta sebbene trattasse un genere di pittura che non rientra tra i miei preferiti.




Qualcosa si apprende sempre e si può iniziare a guardare con occhi nuovi, attraverso prospettive non usuali.




Soprattutto mi è piaciuto il contrasto tra la modernità delle opere esposte e la loro collocazione, in sale di così antico fasto.




Affascinante anche la forza espressiva e compositiva del colore, colore che diventa luce, atmosfera, forma.


"VIENNESE" 1989 opera di VITTORIO MATINO


Sia che si visiti una mostra, o che si legga un buon libro, o che si assaggi un piatto prelibato, in ogni caso, seppure in modi diversi, sempre si compie un'azione rivolta ad un arricchimento personale.
L'importante è avere consapevolezza di ciò che si sta facendo, prestando attenzione e cercando di non far scivolare via ciò che di prezioso si può invece trattenere.


L'ALLESTIMENTO DEL BUFFET


Quando poi è presente la musica, aumenta la magia del luogo, del momento. E anche per la musica è solo una questione di scelte. In fondo siamo ciò di cui ci nutriamo. Vale per il corpo ma parimenti per la mente, per lo spirito.


TRACES OF TRIO : ANTONIO GALLUCCI, STEFANO DALLAPORTA, FRANK MARTINO


Sta per imbrunire, il ricevimento volge al termine e mi allontano dal Palazzo. Mi accompagnano le ultime note jazz di questi musicisti così appassionati.  E penso come sia fortunato chi, nella vita, riesce a fare, come mestiere o professione, ciò per cui nutre grande passione.




Perchè, come diceva Oriana Fallaci : " Per non assuefarsi, non rassegarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione."
E più cinicamente, o forse solo più amaramente, Albert Camus affermava che "invecchiare significa passare dalla passione alla compassione".

3 commenti:

  1. E' vero: "noi siamo ciò di cui ci nutriamo". E il sottoscritto starebbe con vero piacere alla tua mensa :-)

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  2. La risposta non può essere che una: Si!

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