Translate

lunedì 29 settembre 2014

CHE INVITO A CENA E' , SENZA DOLCE ?


" Diffidate dalle diete, una salute conservata con una dieta troppo severa è come una noiosa malattia"

Montesquieu
UN'OPERA DELLA ARTISTA FIORENTINA MARINA CALAMAI


Non si può concludere un invito a cena senza offrire il dessert.
In queste occasioni, personalmente, trovo preferibile un dolce al cucchiaio. O comunque una torta non troppo asciutta, una torta che non "incoconi" per usare un termine dialettale.


In dialetto veneto, infatti, si dice "incoconare" di una di una torta che ingozza, che è difficoltosa da deglutire, che è troppo compatta. Questo termine rende così bene l'idea che è difficile trovare un altro verbo così appropriato.


Tra i dolci morbidi, quasi sempre preferisco il "tiramisu".
Dolce moderno, ma oramai diventato un classico della cucina italiana e non.



Ne esistono infinite ricette ma, dopo averne provate diverse, ho eletto questa a mia ricetta preferita.


La buona riuscita del dolce dipende da come vengono inzuppati i biscotti.
Ci vuole equilibrio affinchè il tutto non risulti troppo asciutto oppure, al contrario, troppo bagnato e appiccicoso.



Se preparato a regola d'arte, con ingredienti di qualità, questo è un dolce davvero squisito. Affondarci il cucchiaio o la forchetta è sempre un grande piacere, gustarlo ancora di più. E pazienza, visto le calorie, per i sensi di colpa!




RICETTA " TIRAMISU  10 E LODE "  :

4 uova   100gr. zucchero semolato   caffè   cacao amaro in polvere   500 gr. mascarpone freschissimo   savoiardi (pacco doppio)

Montare (per 5 minuti) a neve fermissima gli albumi con 60gr. di zucchero. Poi montare (per altri 5 minuti) a crema i tuorli con i rimanenti 40gr. di zucchero.
Aggiungere al composto di tuorli il mascarpone e montare fino a togliere eventuali grumi.Aggiungere poi, con delicatezza i bianchi e mescolare fino ad ottenere una crema omogenea.
Inzuppare i savoiardi nel caffè freddo e disporli su un contenitore adatto. Ricoprire di crema e spolverizzare abbondantemente di cacao amaro in polvere.
Creare un altro strato di biscotti inzuppati disposti in senso inverso al precedente.
Ricoprire con altra crema e spolverizzare nuovamente di cacao amaro. Coprire con pellicola trasparente e lasciare in frigorifero per almeno un giorno prima di servire. Così tutti i sapori si amalgamano per bene.


giovedì 25 settembre 2014

VICINO A CASA.

" Cerco di osservare ciò che ho sempre sotto gli occhi : il giardino di casa, la mia strada. E tutto mi sorprende "

J.W. Goethe



Ci passo spesso davanti, ma sempre in auto e, proprio per via dell'abitudine, quasi non ci faccio caso.


Ma l'altro giorno ho voluto fermarmi per guardare da vicino questa bella villa che si trova nella campagna ad est di Vicenza.


Di chiara rievocazione palladiana, è stata costruita su progetto del Muttoni,  e risale ai primi del '700. Il complesso è composto anche da una ampia barchessa e da una piccola cappella.


Già al primo sguardo, il cancello appare di eccellente fattura, frutto della abilità artistica, nella lavorazione del ferro, da parte di maestri artigiani. E subito permette di far apprezzare la splendida facciata di questa elegante villa.
Facciata arricchita da una colorata aiuola ben composta, anche prospetticamente, da piante fiorite di vario genere.


Poco più in la, inoltrandosi nella stradina sterrata, si incontrano alcune case coloniche che, ben ristrutturate, ora serenamente dialogano con la campagna circostante.



Qui ancora si coltiva la terra, infatti la azienda agricola qui presente offre verdure fresche e frutta di stagione.




Per me significherebbe davvero "chilometro zero" e potrei così venire a fare la spesa in bicicletta anzichè  in auto, unendo quindi l'utile al dilettevole.  Ma a dir la verità, per una pigrona come me, forse sarebbe poco dilettevole.




Potrei però cercare di sforzarmi. Penso che probabilmente anche qui vengano usati pesticidi, fertilizzanti o altro, ma almeno potrei constatare di persona la provenienza del raccolto. Sarebbe già qualcosa.



In ogni caso questa atmosfera agreste mi ha conquistato e trovo il luogo molto bello e rasserenante. Qui perfino le galline sono trattate da vere signore, con un recinto tutto per loro, curato ed attraente.


Tutto questo a dimostrazione che, impegnandosi, ogni cosa può essere fatta bene. Ovunque e comunque.

lunedì 22 settembre 2014

UN FIORE LEGGIADRO

" L'onesta fatica ha un volto leggiadro"

Thomas Dekker


UNA RAFFINATA BORDURA DI ANEMONI BIANCHI


Già il nome spiega bene questo fiore : anemos in greco significa vento ed anima in latino significa soffio, aria, ma anche soffio della vita, spirito.


LEGGERO E DELICATO

L' anemone giapponese, effettivamente, ha un fiore delicato, leggero che dolcemente danza al primo soffio di vento.
Proprio per questo può apparire fragile ma, non bisogna farsi ingannare. In realtà è una pianta resistente e forte tanto che neppure il vento di tramontana riesce a disturbarla e la profusione dei suoi fiori prosegue dall'estate fino all'autunno inoltrato.

BENE SI ADATTA IN ZONE OMBREGGIATE

Certo i forti acquazzoni rovinano i petali così delicati di questo aggraziato fiore, ma subito la pianta produce nuovi fiori così da non restare quasi mai sguarnita.

FIORI FINO ALL'AUTUNNO.


E' una pianta adatta a giardini abbastanza ombreggiati e non richiede cure particolari.
Già nota ai tempi degli Etruschi, questa specie si dissemina con facilità e tende a colonizzare anche in punti inaspettati del giardino.
Insomma, è molto apprezzabile per l'eleganza e la leggerezza dei suoi fiori ma anche perchè fiorisce in un momento in cui altre fioriture cominciano a scarseggiare.
Così, l'anemone giapponese, nella luce dorata dell'autunno, appare proprio come un meraviglioso, leggiadro fiore.

giovedì 18 settembre 2014

BYE BYE SICILY !

" . . . e quante storie celano i porti
  dietro alle case bianche,
 di pescatori, di fibra dura,
quasi in odore d'Oriente. . . "

Da "Mediterraneo" dei Nomadi



NELLA LUCE BIANCA DI SICILIA


Questi, trascorsi in Sicilia, sono stati giorni di sole, anche per l'anima.

MURETTI A SECCO E FICHI D'INDIA


Tutta quella luce, il sole caldo, il mare blu.
Davvero sembra di rigenerarsi. Anche perchè quest'anno, al Nord, l'estate non c'è proprio stata. Quindi, per me, sono stati giorni desiderati e preziosi.

PASTORE CON LE SUE PECORE

E poi è così bello in vacanza, acquisire quei ritmi lenti, assaporare con calma ogni momento della giornata.
Senza ansia, senza fretta, proprio come, così bene, sanno fare i siciliani.

C'E' SEMPRE UN MOMENTO PER GODERE DEL MARE.

Sarà anche un luogo comune, ma se si è creato, qualcosa di vero ci dovrà pur essere.


CAPO PASSERO : IL PUNTO PIU' A SUD D'ITALIA


Per chi vive qui, il mare è proprio un compagno di vita.
Nell'arco della giornata, sempre si trova il tempo per fare il bagno, per fare un tuffo in tutta questa acqua blu.

LO SGUARDO VERSO CAPO PASSERO


Anche adesso che sono a casa, cerco di ricordare i tanti bei momenti di questa vacanza siciliana. Come quando ho incontrato degli amici nella loro accogliente casa di Pachino.



DALLE IMPOSTE SOCCHIUSE FILTRA APPENA LA LUCE DEL SOLE.

Il recente restauro ha portato alla luce i bei fregi Liberty e ha dato risalto al fascinoso giardino interno, scavato nella pietra.

LE FINESTRELLE NELLA PIETRA DEL GIARDINO INTERNO



OPUNTIA FICUS INDICA, GELSOMINO E LIMONE



L'AGAVE TERNATA


Ho assaggiato una cucina eccellente, ricca di sapori della tradizione e di contaminazioni culturali diverse.


DELIZIOSI BOCCONCINI DI MELANZANA IMPANATI E FRITTI


La Sicilia è veramente un luogo per buongustai!

PIATTI GUSTOSI DELLA TRADIZIONE
Vorrei tentare di copiare alcune ricette, chissà. . .



MADONNINA DELL'OSTERIA DEI SAPORI PERDUTI A MODICA


In locali semplici, come certe osterie, si possono gustare piatti ben preparati a prezzi più che onesti.

SOTTO IL SOLE DI PORTO PALO

Insomma qui sono stata bene, ho unito il piacere del viaggio, della visita a luoghi storici, a quello del relax tra sabbia come cipria e mare "bandierina blu".

IL PORTICCIOLO DI PORTO PALO

Ma il tempo vola e la vacanza finisce.

MARE CALDO E BLU !

Ma i ricordi, per fortuna, non finiscono mai.

LE USCITE IN CATAMARANO

Non mi resta che pensare di poter, forse, tornare.
Bye bye Sicily!

ULTIMO SALUTO AL MARE!

lunedì 15 settembre 2014

VISITA AL CASTELLO DI DONNAFUGATA

PROVERBIO SICILIANO :

"Cu' voli puisia venga 'n Sicilia"
"Chi vuole poesia venga in Sicilia"



Sinceramente, sono rimasta abbastanza allibita quando, andando in visita al Castello di Donnafugata, una volta parcheggiato (in un parcheggio in terra battuta organizzato un po' a caso) ho visto, sulla stradina che conduce al castello, venirmi incontro le oche. Poi è sopraggiunta una folata di puzza di stalla. Infatti in un vicino recinto, sporco e melmoso, c'erano diverse mucche e poco più in là anche un toro.
Diciamolo, non è stato un primo impatto positivo, soprattutto sotto il sole di agosto!



Non che io non ami gli animali, ma qui mi sono sembrati decisamente fuori luogo.



Il castello, residenza ottocentesca del barone Corrado Arezzo, senza dubbio però, merita una visita.
Una curiosità : in La gita a Tindari, questa dimora corrisponde nella finzione filmica all'abitazione del capomafia Balduccio Sinagra.


Corre voce che qui sia stata girata anche la memorabile scena del ballo nello stupefacente salone, del film Il Gattopardo.  In verità questa scena è stata girata nel Salone degli Specchi di Palazzo Gangi. Palazzo che si trova a Palermo. (Ora magnificamento restaurato e visitabile solo su appuntamento, in quanto proprietà privata)




Il castello di Donnafugata, è chiamato impropriamente castello.
E' nato  infatti come aristocratica casa di villeggiatura. Ma serviva anche al proprietario come residenza dalla quale poter controllare e sorvegliare l'andamento del latifondo.



Questa costruzione sa esprimere tutta la sua sicilianità, sebbene attraverso una architettura insolita dovuta anche a più sovrapposizioni realizzate, in tempi diversi, da più proprietari. E' comunque un esempio di eclettismo armonico e ben riuscito .



Ai quattro angoli di questa stanza si possono notare i pavoni che fanno la ruota. Rappresentano (una volta tanto !) la vanità maschile.


Vi è un susseguirsi di stanze e saloni tutti molto belli, talvolta superdecorati, altre volte solo delicatamente dipinti di morbide tinte pastello.


L'insieme è molto gradevole e trasmette una sensazione di armonia e di tranquillità.


Talvolta lasciando qualche concessione ad un certo sfarzo. . .




All'esterno non può mancare il classico carretto siciliano, posizionato vicino allo scalone che porta ai piani superiori. Lo scalone è in pietra pece, caratteristica di queste zone.




Il parco è bello, ricco di piante autoctone e, inoltrandosi tra grandi alberi di magnolia e pini marittimi, l'aria quasi profuma.




Si può trovare riparo dalla calura sotto queste generose chiome di alberi che sorprendono anche per le loro possenti radici.




Ecco comparire un tempietto in stile neoclassico mentre poco più in là c'è pure una piccola cappella con le tombe degli appartenenti a questa aristocratica famiglia.





Girovagando, si incontrano anche delle piccole costruzioni di servizio, ora abbastanza malandate, mentre sullo sfondo si estende un magnifico carrubeto.




L'ultima immagine del castello mi emoziona davvero.
Le agavi, così spinose, tenaci e resistenti, sembrano servire da protezione a questa magnifica dimora dove, già calato il sole, si accendono le prime luci della sera.





Per tornare all'auto, ripasso davanti agli animali chiedendomi quanti clienti potrà avere questa povera gelateria.
Così come quei pochi locali che si trovano sulla stradina, immersi in un odore di stalla.
Possibile che non si possa fare nulla per migliorare questa situazione, considerando che il castello è un bene storico di forte interesse turistico ?
Inserirlo in un contesto adeguato sarebbe più dignitoso e gioverebbe a tutti.