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giovedì 9 aprile 2015

SUI COLLI


". . . il Veneto di terraferma, i suoi colli che spuntano nel mezzo della pianura, e vi rimangono sperduti, guardando tutto all'intorno, con prati, selve, vigne, giardini a balcone. . . Una delle bellezze di questa terra sono certamente le nebbie di vario ed incerto colore, tanto che il paesaggio non giunge a definirsi per intero, quasi che voglia essere tutti i paesaggi nell'infinito della sua ambiguità. La nostra persona e le cose si confondono in una sola mollezza umana."

da "Lettere di una novizia" di Guido Piovene




Non c'è luogo al mondo che non abbia il suo fascino.
Anche la collina ha il proprio. Eccome !



Così, in una giornata non proprio soleggiata, sono andata a cercare tracce di primavera.
Il cielo lievemente appannato da grigia foschia, rendeva quasi più sofisticato il paesaggio.



La strada che porta ai colli è bella, scorrevole, ordinata e curata.
Il paesaggio muta ad ogni curva, tra terrazzamenti, dolci declivi e verdi pianori.



Molto belli sono i vecchi casolari, spesso rimessi in ordine, perfettamente inseriti nel contesto agreste.

FIORISCONO I PRUNI


Questa è zona di vini doc, ma anche di olio extravergine di oliva e di tartufo nero. Prodotti di eccellenza, vanto di molti agriturismi presenti in queste zone.


SPLENDIDI CASOLARI RIMESSI A NUOVO


Insomma è luogo da buongustai, ma non solo. Sarebbe riduttivo definirlo solo così visto che qui si può fare trekking, mountain bike o semplicemente passeggiare, in sentieri più agevoli, seguendo percorsi naturalistici di grande bellezza.



Qui ci sono grandi ville, alcune antiche, e ci sono tenute dove vengono prodotti vino ed olio di qualità.
Ma anche ogni semplice abitazione ha un proprio giardino, un orticello.




Qui spesso, giardino ed orto, sono mischiati tra loro : la lattuga confina con i narcisi, le zucchine con le bocche di leone, i pomodori con l'erba  menta. . . Semplicità e bellezza unite.


PRIME FIORITURE NELL'ORTO ANCORA SPOGLIO


E quando torna primavera anche nelle case vecchie ed abbandonate sboccia un fiore. La natura non fa differenze.




A ridosso dei muri scrostati, le piante che hanno messo lì le proprie radici, si prodigano in nuove, colorate fioriture. Una fedeltà che anche la vecchia casa sembra apprezzare.
Così tutto sembra riprendere vita.



5 commenti:

  1. Sono luoghi che fanno bene allo spirito e al corpo. Alcuni paesaggi collinari mi ricordano il mio amato Cilento...
    E pensare che proprio l'altra sera stavo per iniziare a leggere le "Lettere di una novizia" di Guido Piovene. Poi l'ho ricollocato al suo posto (evidentemente non era ancora arrivato il suo momento), scegliendo, invece, "Il prete bello" di Goffredo Parise. Sempre un tuo conterraneo :-)

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  2. Telepatia ? :-) Sempre restando in Veneto un altro libro molto significativo di Goffredo Parise è "Veneto barbaro di muschi e nebbie" scritto con la collaborazione di Lorenzo Capellini. (Lo stesso che si occupa della parte fotografica in "Capri" scritto da Raffaele La Capria.) E sempre a proposito di Veneto, non so se conosci "Libera nos a malo" del vicentino Luigi Meneghello. Un libro veramente godibile!

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    1. Grazie per i consigli letterari: ne terrò conto :-)

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  3. Il tuo bel post invece mi ha riportato alla mente 'La mia casa di campagna' di Giovanni Comisso, un libro che, quando ero un'adolescente, mi aveva affascinato al punto che avevo incentrato su di esso una tesina per l'esame di maturità, contro il parere della mia professoressa.
    Ancora oggi è uno dei pochissimi libri che mi piace rileggere di tanto in tanto.

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  4. Sinceramente non l'ho letto ma. visto il titolo e soprattutto l'autore penso potrebbe interessarmi molto. Ma quante cose belle ci sarebbero da fare a questo mondo ? Non basta una vita. . . :-)

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