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lunedì 9 marzo 2015

RIMESSA A NUOVO.


" Extra Ecclesiam nulla salus" ?




L'ALTARE


Gli impianti della vecchia chiesa erano così obsoleti che un intervento di restauro era diventato estremamente urgente. Così nel 2011 sono iniziati i lavori e a gennaio 2015 si è tenuta la liturgia di inaugurazione della chiesa completamente restaurata.



PARTICOLARE DEL SOFFITTO.


Precedentemente ero entrata solo un paio di volte in questa chiesa e il mio ricordo  era di un luogo un po' buio, con pareti in mattone. Secondo me, una chiesa non particolarmente bella o, come si suol dire, senza infamia e senza lode.


IL PULPITO

Ora questo restauro, quanto meno, sorprende.
L'ambiente è diventato molto luminoso, molto aperto, molto efficiente.
Però questa trasformazione mi lascia anche un po' perplessa.
Come posso spiegarmi ?  Direi che tutto sommato, si ha poco l'impressione di essere in chiesa. Mi sembra troppo minimalista, troppo open space, troppo sala riunioni.

LA LETTURA DELLE SACRE SCITTURE


Eppure credo che gli sforzi degli architetti e degli addetti ai lavori siano stati enormi e scrupolosi per enfatizzare il concetto di luogo di culto.
Di  luogo dove la comunità si riunisce per la preghiera, per le celebrazioni liturgiche. Non deve essere stato facile tradurre tutto ciò in spazi concreti.
Così, pur nell'accuratezza del progetto, a me, ma è opinione personale, sembra manchi qualcosa. Anche se, precisamente, neppure io saprei ben definire cosa.

IL FONTE BATTESIMALE


C'è tutto, dall'altare, ai banchi per i fedeli, al fonte battesimale.
E' forse solo una questione di atmosfera.
Le mie chiese preferite sono quelle romaniche, dall'architettura massiccia con la facciata a capanna, dove, dai finestroni e dai rosoni, filtra appena la luce, creando una atmosfera raccolta ed intima, sebbene austera.
Ecco, qui invece è tutto troppo asettico, troppo standardizzato secondo il gusto del momento. Tutto troppo bianco, lineare, pulito. Per quanto riguarda le immagini sacre, sono presenti solo il crocefisso e una statua della Madonna.
Forse è una chiesa volutamente disadorna.
Però mi è piaciuto il lampadario : una cascata di tessere in foglia d'oro, una cascata di luce.
A ben pensarci potrebbe stare bene anche in un hotel di Dubai, ma oramai tutto è possibile, tutto è intercambiabile.
E poi, il concetto di chiesa esula assai dallo spazio racchiuso da quattro muri, dalla costruzione fine a se stessa.
Il rapporto con Dio è, in fondo, una questione personale. Ognuno ha il proprio, o anche niente, e tutto ciò fa parte di una scelta, di un percorso unico che è e rimane solo nostro. Poca importa, a quel punto, come sia costruita una chiesa.
E poi, forse, è solo una questione di abitudine. Bisognerà farci un po' l'occhio.
I parrocchiani, in effetti, sembrano essere contenti.




2 commenti:

  1. ...tutto troppo moderno...troppa luce...appare un ambiente freddo, dove il sottoscritto faticherebbe non poco a trovare il giusto raccoglimento per pregare. Per avere un incontro profondo con il mio Dio, ho bisogno di un luogo appartato, silenzioso, meno appariscente. Un luogo che evochi la povertà, piuttosto che la ricchezza e la modernità. Si, anche per me le chiese romaniche sono quelle che più mi ispirano. Amo quelle piccole chiese di campagna, costruite in pietra...non potrei pregare nella Basilica di San Pietro: la bellezza, la solennità dell'arte e la ricchezza delle decorazioni mi distoglierebbero dalla preghiera.

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  2. Proprio così. Anche se stare in un angolino a San Pietro non mi dispiacerebbe affatto. . . :-) !

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