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giovedì 19 giugno 2014

NON LA SOLITA VENEZIA. . .

". . . egli si abbandonò a quel richiamo che intese come un misterioso messaggio, e respirò a fondo l'odore dell'acqua che scorre intorno alle case, un odore unico al mondo, che stimola la mente più di qualsiasi profumo."

Alberto Bevilacqua




Un percorso diverso, non il solito giro della Venezia dei turisti.
Più una Venezia di terraferma che di laguna. Dove però ogni refolo d'aria trasporta con sè quell'odore dell'acqua tipico veneziano, davvero unico al mondo.
Che qui si mescola al profumo del verde circostante, degli alberi di tanti giardini nascosti.


Una Venezia pacata e tranquilla, lontana dalla folla, dal rumore, dalla confusione.
Una Venezia di quei veneziani che abitano in zone quasi dimenticate, non menzionate nelle guide turistiche.




Zone dove forse sono venuti ad abitare per scelta, per essere fuori dal clamore, dalla ressa, dalle traiettorie del turismo di massa.


Qui ci sono viali alberati, giardinetti pubblici, case circondate dal verde, proprio come in una qualsiasi città di terraferma.



Ma da lontano si scorge sempre l'acqua perchè questo è, per Venezia, un legame imprescindibile. Altrimenti non sarebbe più la città che realmente è.




In fondo al viale svetta la statua dedicata a Giuseppe Garibaldi. Quasi a sottolineare l'unione con il resto della penisola, perchè l'Italia è una sola, tutta unita.


E pian piano, camminando sotto un sole caldo e un po' afoso, alla fine ci si addentra tra calli e campielli, caratteristici protagonisti di questa città.


E qui, lontano dal Canal Grande, da Rialto e da Piazza San Marco, sventolano i panni stesi ad asciugare.



Lontana dallo sguardo curioso dei turisti, la gente del posto vive la propria quotidianità.



Quotidianità fatta anche di piccole cose, di piccole cure giornaliere. Come tenere sempre lindo, di un bianco immacolato, il pizzo che orna il capitello di Gesù.








E camminando, camminando, si svelano, uno per volta, dettagli inediti che sorprendono, che ci fanno restare ammirati.


Come la statua della Madonna con l'ombrellino o i vasi di fattura siciliana alle finestre di un bel palazzo veneziano.



Ed ecco, vicino al tipico comignolo veneziano, una statua di Atlante che sorregge con gran fatica tutto il peso del mondo. . .


Durante il percorso per arrivare all'Arsenale si incontrano poche persone, mentre alcune turiste americane si concedono un'avventura in canoa.



Ed eccolo l'Arsenale, oramai divenuto una delle sedi storiche della Biennale di Architettura.




Emana un fascino particolare, sotto lo sguardo vigile del leone di San Marco.



Anche i nomi delle calli rimandano a personaggi e a storie antiche, sono infatti sempre molto evocativi.


Intanto, nel calore della giornata estiva, sembra incredibile che questi fiori conservino tutta la loro freschezza, tanto da sembrare finti.



Poi, sopraggiunto il buio,  come ultima immagine, due finestre illuminate che lasciano spazio all'immaginazione.
Venezia ti rende sempre spettatore di uno spettacolo che non finisce mai. . . 

4 commenti:

  1. Anche la Venezia più intima e meno conosciuta ai turisti ha comunque un fascino speciale.
    Grazie per avercela mostrata, i tuoi post sono sempre interessanti e mai banali.
    Ciao!

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    1. Grazie delle belle parole. E' bella l'idea del blog perchè è sempre una piccola scoperta attraverso occhi altrui.

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  2. Nell'immaginario collettivo, i panni stesi tra un palazzo e l'altro rimandano sempre ai vicoli di Napoli. Non credevo che anche nella Venezia dei Dogi, ci si potesse imbattere in una simile immagine. Comunque, come tutte le città storiche, anche Venezia ha i suoi angoli nascosti e poco conosciuti al turismo di massa; e sono veramente belli e godibili.
    Dovrò tornare a Venezia...

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    1. In effetti Venezia è davvero unica al mondo e non delude mai. . .

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