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giovedì 12 settembre 2013

A MANTOVA PER LE VIE D'ACQUA.

"Bello era il mondo a considerarlo così : senza indagine, così semplicemente, in una disposizione di spirito infantile"
Da "Siddharta" di Hermann Hesse


GLI OCCHI SI RIEMPIONO DI NATURA. . .
Il fiume Mincio circonda quasi completamente la città di Mantova, formando tre laghi : quello superiore, quello di mezzo e quello inferiore. Per gettarsi poi nel fiume Po.
Navigare in queste acque, immersi nella natura,  trasmette una sensazione di pace e di serenità. Lo scenario è di struggente bellezza, nel quasi unico colore verde in tutte le sue tonalità e sfumature.  Regna il silenzio e solo, di tanto in tanto, si può udire qualche verso di uccelli.

Il servizio dei barcaioli è efficiente e ben organizzato. Navigando con il barcone si può godere del sole e della fresca brezza, ammirando ambienti diversi : quello lacuale, quello palustre e quello fluviale.
 
IL ROSSO DEI TETTI IN LONTANANZA E IL VERDE DELLA NATURA ATTORNO.
Qui fioriscono le ninfee bianche e gialle, le castagne d'acqua e i fiori di loto. Questi ultimi nel pieno dell'estate offrono al visitatore una spettacolare fioritura  in tutte le sfumature del rosa. Si sviluppano qui in una maniera impressionante, innalzando le loro enorni foglie tondeggianti fino ad un metro sopra il pelo dell'acqua. Davvero uno scenario spettacolare!


L'INCONTRO CON UN ALTRO BARCONE
Si possono incontrare famigliole di cigni, ma anche aironi, cormorani, folaghe ed altri esemplari di fauna palustre.

SEMBRA FELICE LA FAMIGLIOLA DI CIGNI
LO SPETTACOLO GRANDIOSO DELLE DISTESE DI FIOR DI LOTO
E navigando, navigando, si scende ai bordi di un'area verde per arrivare poi in un ampio piazzale dove si trova il Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie, nella frazione Grazie di Curtatone. In stile gotico lombardo, questa chiesa ha subito molti rimaneggiamenti, ma si presenta al visitatore come una chicca, un'opera curiosa ed originale. Già nel 1200 sorgeva qui un altarino alla Madonna per la devozione dei pescatori.

Ma poi nel XIV secolo Francesco Gonzaga volle erigere una vera chiesa per grazia ricevuta, poichè la Madonna aveva liberato la città dall'epidemia della peste. Anche Giulio Romano contribuì ad arricchire e abbellire questa chiesa. E intanto la fama di questo luogo sacro si faceva sempre più vasta e tante persone venivano qui per pregare e per chiedere una grazia.

SALVATO DALLA CADUTA NEL POZZO PROFONDO
Infatti l'originalità di questo santuario consiste proprio nelle 80 nicchie in file parallele, contenenti statue-manichini quali ex-voto. Le statue, in arte povera, vogliono esprimere lo scampato pericolo e la gratitudine per la grazia ricevuta.

SALVATO DALLA GHIGLIOTTINA
Durante l'invasione napoleonica, buona parte dei tesori della collezione di ex-voto venne trafugata ed il materiale della ricca biblioteca distrutto.

UNO DEI TANTI QUADRETTI PER GRAZIA RICEVUTA

Oggi le statue rimaste sono circa una quarantina e la sacrestia ospita una serie di quadretti ex-voto dal tratto semplice, diretto, naif.
ANCORA UNA GRAZIA RICEVUTA.
L'ALTARE DEDICATO ALLA BEATA VERGINE MARIA DELLE GRAZIE
In questo luogo il culto mariano è molto radicato e infatti, ancor oggi,  per il giorno dell'Assunta (15 agosto) qui si tiene una grande festa e nel grande piazzale i madonnari fanno a gare per vincere "Il gessetto d'oro".
Una manifestazione  molto interessante che attira ogni anno sempre più visitatori.

1 commento:

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